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Il borgo bizantino di Stilo

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Il borgo bizantino di Stilo

Viaggio nella città bizantina di Stilo

Il nome di Stilo deriva dal greco-bizantino Stylos, “colonna”

Stilo, borgo della Calabria

Con le premesse dei primi titoli possiamo capire come questa cittadini di Calabria sia sede e centralità dell’Isola Bizantina.
Stilo nasce in seguito alla migrazione degli abitanti di Kaulon, città magnogreca a 12 km sulla costa, perseguitati prima da Dionisio, Tiranno di Siracusa, e dopo il 270 a.C con la distruzione totale di Kaulon da parte di Annibale.

Gli abitanti di Kaulon trovarono nella sede di Stilo un luogo più protetto e difendibile, confermato poi in seguito dalla resistenza ai longobardi.

Preghiera ed ascesi a Stilo

Il VII secolo

Con l’arrivo in massa dei bizantini nel VII sec. comincia la fortuna di Stilo, il suo periodo d’oro, testimoniato dalla costruzione della Cattolica. Nel X sec. Stilo è il centro bizantino più importante della Calabria. Memorabile la sua resistenza ai Normanni e la fedeltà agli Angioini, che ne fanno uno dei castelli più importanti della regione.
Politiche di imposizione anche culturale, dal XVI sec. con l’isolamento della fede bizantina. La Cattolica viene esclusa dalle mura di cinta cittadine, il greco non è più la lingua gradita dai latini. governatori dell’occidente.

La Cattolica di Stilo

Stilo, caratteristiche socio-culturali, architettoniche, linguaggio e tradizioni.

Il genius loci di Stilo è la religione della luce, quella luce che penetra sommessa nelle sue chiese Bizantine, quella divina che i santi basiliani invocavano attraverso la preghiera e l’ascesi, quella del sole metafisico di Tommaso Campanella che è “insegna del volto di Dio“.

C’è la luce del Sud che penetra nelle “làmie“, le labirintiche stradine dove gli occhi si accendono per il colore vivo dei gerani pendenti dalle esose balconate. Come una colonna, la vecchia Stilo sta ritta di fronte la sole, affacciata sull’argentea fiumara, con le sue case in pietra tufacea, le sue rughe e la sua generosa fierezza. Fino al 1500 inoltrato la lingua ufficiale di Stilo era il Greco.

Il Duomo di Stilo

La memoria degli uomini

Il filosofo e frate domenicano Tommaso Campanella nato a Stilo nel 1568 da umile famiglia, sintetizzò così la sua missione, “io nacqui a debellare tre mali estremi: tirannide, sofismi, ipocrisia“. Fu artefice di insurrezione verso gli spagnoli, oppressori della sua città natia, inneggiando uno stato fondato sull’uguaglianza e sulla religione naturale. Con i suoi scritti e con la famosa “La città del sole” cercò di innestare una nuova metafisica cattolica al limite dell’eterodossia. Subì processi e carcere per gran parte della sua vita. Morì a Parigi nel 1639 nel convento domenicano  di rue Saint-Honorè pretetto da Richelieu e Luigi XIII.
Il più intenso ritratto del frate di Stilo, da cui emana il furore visionario della sua intelligenza, è espresso in un quadro del 1630 conservato a Roma presso la collezione Caetani. Ne è autore Francesco Cozza, suo concittadino (Stilo 1605 – Roma 1682) e grandissimo pittore, allievo prediletto del Domenichino.

Chiesa con le requie di San Giovanni Therestis a Stilo

Il Santo Bizantino Giovanni Therestis

Il santo locale, Giovanni, è chiamato anche Theresti (“Mietitore”, in greco) per un miracolo a cui deve la sua fama: avrebbe in un istante tagliato una quantità di grano per la quale sarebbero occorsi più giorni di lavoro. Discendente di una nobile famiglia di Stilo, nacque a Palermo nel 995, dove sua madre era stata portata, già incinta, dai Saraceni che l’avevano catturata in una incursione a Stilo. Qui tornò monaco basiliano per trascorrervi una vita di preghiera e meditazione, nell’indigenza più assoluta.

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